I solitari con le carte, usati per passatempo di una sola persona e caratterizzati dalla ricerca di una determinata combinazione finale delle carte, hanno un’origine sconosciuta, ma si sa che vengono giocati da almeno un secolo e mezzo. Ne esistono centinaia di varianti e sarebbero, come sottinteso nel nome, da fare da soli; tuttavia ci sono solitari per due giocatori. Qui si spiegano due solitari per un giocatore solo.
Dopo aver mescolato il mazzo, si dispone sul tavolo lo schieramento (vedi illustrazione), ossia la disposizione iniziale, che varia da solitario a solitario.
Le carte che restano vengono messe a faccia in gin davanti al giocatore e costituiscono il tallone. Poi il giocatore studia lo schieramento: se una delle carte scoperte è un Asso, lo si toglie dallo schieramento e lo si mette sopra di esso, iniziando a formare la base, sulla quale andranno man mano impilate, in sequenza ascendente, le carte dello stesso seme. Si scopre quindi la carta che stava sotto l’Asso e si cerca di sistemarla. Qualsiasi carta scoperta dello schieramento può essere mossa da una fila all’altra purché sia possibile appoggiarla su un’altra carta scoperta, di colore diverso, in modo da formare una sequenza decrescente. Ogni volta che si riesce a spostare una carta, si scopre la carta coperta che stava sotto di essa.
Quando nessuna mossa è più possibile, si comincia a tirare una carta dal tallone e si cerca di sistemarla o nello schieramento o su una base. Se non è possibile usarla, la carta va messa, scoperta, accanto al tallone, a formare il pozzo. Man mano che il gioco procede, si formeranno delle colonne di carte scoperte in sequenza, che bloccheranno le carte ancora coperte. Di ciascuna colonna di carte scoperte, si possono muovere solo la prima e l’ultima. L’ultima carta si muove da sola, la prima si muove con tutta la colonna. Quando la prima casella di uno schieramento resta libera, la si occupa con un Re, che andrà coperto di volta in volta con carte in sequenza decrescente. Sull’Asso che forma una base si appoggeranno di volta in volta il Due, il Tre, il Quattro, e cosi via, dello stesso seme, man mano che si presentano e possono essere spostati.
Quando si saranno esaurite le carte del tallone, si volteranno quelle che hanno formato il pozzo e si riprenderà a pescare da quello, una carta per volta. T scopo è di costruire su ciascun Asso la sequenza ascendente completa per ogni seme, fino ad arrivare al Re.
Solitario dell’orologio
Risulta essere un solitario veloce e divertente, ma che riesce molto raramente. Nello schieramento si distribuiscono le carte coperte in 12 pacchetti di quattro carte ciascuno, disposti in cerchio in modo da formare il quadrante di un orologio. Il tredicesimo pacchetto di quattro carte va collocato al centro del cerchio.
Si inizia scoprendo la carta superiore del pacchetto delle ore I e trasferendola a faccia in su sotto il pacchetto del numero corrispondente (per esempio un Sette va messo nel pacchetto che corrisponde alle ore 7); quindi si prende la prima carta coperta di quel pacchetto e la si sistema nello stesso modo. Usando un normale mazzo di 52 cane, si darà ai Fanti il numero 11 e alle Donne il numero 12. Quando esce un Re, lo si scambierà con una delle quattro carte del pacchetto che sta al centro.
Scopo del gioco è di avere 12 pacchetti di carte dello stesso valore, con tutte le carte a faccia in su e nell’esatta posizione oraria, prima che tutti e quattro i Re siano a faccia scoperta in centro.