La “Stuppa” è un gioco molto diffuso soprattutto nelle regioni del sud, l’età dei giocatori va dai 18 anni in su. E’ proibito nei locali pubblici per questo ti consiglio di praticarlo in famiglia. Tutto quello che ti serve è un mazzo di carte napoletane. I giocatori variano da 3 a 6, se si gioca in tre va eliminata dal mazzo una figura, se si gioca in sei: quattro. Il gioco si divide in due fasi.
Il Puntino. Prendiamo in esempio una partita tipo di 4 giocatori. Se tu sei in mazziere distribuisci tre carte per ciascun giocatore ognuno dei quali dovrà sommare il valore delle carte dello stesso seme. Il valore delle carte è come quello del gioco della scopa: il sette vale 21, il sei 18, l’asso 16, il cinque 15, il quattro 14, il tre 13, il due 12 e le figure 10. Il primo che ha ricevuto le carte esprime se vuole “puntare” al puntino: devi sistemare i soldi puntati a inizio partita da tutti per tre puntini di somma minore a quella che dovrà essere per il “Punto Grosso”.
Se un solo giocatore punta al puntino si prende la quota che gli aspetta dal banco, se puntano più giocatori chi ha il valore più grande si prende la quota puntata dall’altro o altri giocatori più la quota del banco. Poi distribuisci altre tre carte per poter ripetere l’operazione già descritta per gli altri due puntini alla fine dovrai dare una carta ciascuno.
Il Punto Grosso. Messe le carte da parte, ora ciascun giocatore dovrà riprenderle e mettere insieme le tre con valore più grande dello stesso “seme” o come si dice in gergo “palo”. Il massimo valore delle tre carte messe insieme è 55. Il punteggio per puntare al punto grosso non ha un minimo.
Come altri giochi anche a stuppa si può bluffare. Una volta che i giocatori (non necessariamente tutti, solo chi non ha passato) hanno puntato: a uno a uno dicono il punteggio e buttano le carte sul tavolo, vince chi ha il punto più grosso. Se due o più giocatori hanno lo stesso punto vince chi è di mano. Il giocatore che viene prima del mazziere è di mano.